lunedì

GONGAZA, NON CHIAMATELA BATTAGLIA ! Conferenza storica Sabato 10/12/16 (zona basso mantovano)


La fondazione R.N.C.R - R.S.I. intitolata al "Maggiore Ferruccio Spadini" in collaborazione con "Centro Studi Italia" e le associazioni mantovane " Extrema Ratio Mantova" e "Pensiero e Tradizione" , organizza il 10/12/2016 una conferenza storica in relazione ai fatti avvenuti a fine Dicembre '44 a Gonzaga (MN) e nei territori di confine col reggiano e modenese negli anni di guerra (1944-1945). 
La conferenza si svolgerà in un paese del basso mantovano alle ore 16.00 .
Per qualsiasi info su luogo ed altro contattare :
Rncr_rsi_mn@virgilio.it

RASSEGNA STAMPA :

                                       
Pag. 8 della Voce di Mantova del 09/12/16                                             Pag. 24 della Gazzetta di Mantova del 10/12/16           


giovedì

NASCE LA FEDERAZIONE R.N.C.R. - R.S.I. di MANTOVA " MAGGIORE FERRUCCIO SPADINI"

Gazzetta di Mantova del 22/10/2016

Il Raggruppamento Nazionale Caduti e Reduci – RSI  ( R.N.C.R.- RSI ) /Continuità Ideale con le Associazioni culturali  mantovane Pensiero e Tradizione ed Extrema Ratio  annunciano la nascita della Federazione R.N.C.R.- RSI di Mantova “Maggiore Ferruccio Spadini”, che sarà operativa per la Memoria dei Caduti e l’onore dei Reduci RSI .


Voce di Mantova del 13/10/2016



venerdì

VIDEO DELLA COMMEMORAZIONE DI MANTOVA AI VIRGILIANI E LE ASSOCIAZIONI CHE HANNO ADERITO


07/02/2016  MANTOVA
        Commemorazione di MANTOVA AI VIRGILIANI                     per "I MARTIRI DELLE FOIBE E LE VITTIME DELL'ESODO"


RASSEGNA STAMPA DELL'EVENTO :

(Gazzetta di Mantova dell'08/02/2016)

Voce di Mantova dell'08/02/2016



giovedì

ALTRA LETTERA AI QUOTIDIANI DEI VARI MOVIMENTI POLITICI MANTOVANI (a cui abbiamo aderito anche noi associazione culturale) RIGUARDO ALLA COMMEMORAZIONE DEL 7/2/16 A MANTOVA

Egregio Direttore,
Norma Cossetto era una studentessa di Visinada, in Istria. Suo padre Giuseppe aveva ricoperto incarichi per il Partito fascista e nel 1943 era Commissario governativo alle casse rurali.
Nata nel 1920, Norma si stava laureando in lettere e filosofia all'università di Padova, alternando lo studio alle supplenze scolastiche.
Nel settembre del 1943, dopo la capitolazione dell'Italia e il disfacimento dell'esercito, un commando di partigiani sia slavi che italiani irruppe in casa Cossetto razziando ogni cosa, mentre Norma fu portata in un'ex caserma dove la interrogarono minacciando ritorsioni se non si fosse unità alla causa titina: lei rifiutò decisamente, affermando che non avrebbe mai tradito il suo Paese.
La seconda volta che fu portata via non andò altrettanto bene: fu arrestata insieme ad altre decine di italiani, portata in una stanza isolata, legata a un tavolo e per un giorno e una notte in 17 abusarono di lei e la seviziarono, lo stesso commando.
Fu poi portata presso la foiba di Villa Surani, ad Antignana, dove, legata agli altri prigionieri col fil di ferro, prima di essere scaraventata ancora viva nell'abisso di 136 metri, fu di nuovo stuprata e seviziata insieme alle altre donne del gruppo.
Nel referto medico vengono citati, oltre al resto, il taglio dei seni e un pezzo di legno conficcato nella vagina.
L'8 febbraio 2005 l'allora Presidente della Repubblica Ciampi ha insignito Norma Cossetto della medaglia d'oro al valore civile.
Per ricordarla e ricordare il genocidio italiano in Istria e Dalmazia che costò la vita a migliaia di Italiani e l'esodo forzato ad altri 350 mila nostri connazionali ad opera della feccia comunista del "maresciallo Tito", saremo in prima fila in piazza Sordello a Mantova domenica prossima, dove invitiamo tutti i cittadini mantovani per un momento di raccoglimento.
Quello che non finisce mai di stupirci è l'infimo livello di cinismo, di parassitismo a cui si abbassano gruppetti di omuncoli che si autoproclamano antagonisti - non si sa a cosa - i quali nascondendo il loro nulla esistenziale dietro sigle e siglette destinate nel migliore dei casi a restare delle parentesi nella cronaca locale, sporcano una giornata di doveroso e trasversale ricordo di vittime innocenti con piccole polemiche e meschine accuse di nazismo, fascismo, razzismo e vari altri ismi a piacimento, pur di apparire per un giorno sul giornale e poter dire di esistere.
Tutto ciò, come spesso accade, corroborato dalla complicità del comune (di cui ben conosciamo la mancanza di pudore nel parlare sa vanvera di diritti e democrazia solo quando gli conviene politicamente) e della stessa questura, sempre pronta a puntare il fucile contro il nulla, come il soldato del Deserto dei tartari.
A questo caravanserraglio di giullari e traditori della Patria non abbiamo nulla da dire.
Basterà lo spirito di Norma, da lassù, a guardare con sovrano disprezzo il chiasso vuoto degli asini raglianti, la cui pochezza li esclude dalla Storia.

Gazzetta di Mantova (sezione lettere) del 4/2/2016

lunedì

IL CORO DELLE ASSOCIAZIONI IDENTITARIE MANTOVANE CONTRO L'IPOCRISIA DELLA SINISTRA

Risposta delle varie associazioni mantovane alle critiche della sinistra riguardo al corteo cittadino , dedicato ai martiri delle foibe e gli esuli istriani , del 7/2/2016..

Voce di Mantova (Sezione lettere) del 01/02/2016



Gazzetta di Mantova (Sezione lettere) del 02/02/2016

Storie di un esodo italiano



Sabato 31 Gennaio si è svolta a Gonzaga, nella provincia mantovana, un importante conferenza intitolata "Storie di un esodo italiano" intento a far luce sui fatti avvenuti sul confine occidentale italiano durante e dopo il secondo conflitto mondiale.
La conferenza è stata organizzata dalle associazioni mantovane Extrema Ratio e Pensiero e Tradizione con la partecipazione del centro studi e ricerche  Silentes Loquimur di Trieste.
Grande è stata l'adesione alla conferenza, tanto che alcuni partecipanti sono dovuti rimanere in piedi per il numero inaspettato di presenze.
Dopo che tutti i presenti hanno preso posto nella sala, la conferenza ha avuto inizio con un filmato toccante in cui sono state ricordate tutte le foibe esistenti e le varie zone dove partigiani slavi commisero atrocità contro l'umanità.
In seguito i relatori, tra cui il dottor Bruno Vajente e l'esule Giovanni Badalucco, hanno incalzato i presenti con racconti e testimonianze avvenute in prima persona in quel periodo storico e le difficoltà avute da loro stessi o da altri per ritrovare la normalità in luoghi a loro sconosciuti. Infatti, proprio l'ospite Giovanni Badalucco, insieme alla sua famiglia, a 18 anni decise di abbandonare la propria terra natia a causa delle situazioni che si vennero a creare. 

Infine il ricercatore Bruno Vajente ha ricostruito il clima e le vicende che hanno portato all'esodo di 350 mila italiani e approfondito tutti i temi trattati nella conferenza e le diverse situazioni paradossali esistenti, come il fatto che circa 500 boia assassini delle foibe percepiscono ancora oggi la pensione italiana.
Ammirevoli le conclusioni della professoressa Barbara Spadini sulla situazione odierna e sulla mancata memoria storica di questo argomento, ancora insufficiente, e sul nullo sforzo politico-istituzionale dei rappresentanti dello stato.


"Siamo giunti al dunque. La foiba è là, sotto di me, la luna ne rischiara una parte esposta alla sua luce. Un'altra, invece, è completamente oscura, non si riesce neppure a scorgerne il fondo.
Siamo arrivati! L'alt intimato dalla guardia mi dice che in quel posto verrà messa fine alla nostra vita".

            Graziano Udovisi 
(Pola 1925-Reggio Emilia 2010)
da "Foibe l'ultimo testimone"







martedì

Extrema Ratio rende omaggio ai caduti a San Benedetto Po



In data 9 novembre 2014 a San Benedetto Po le autorità hanno deciso di svolgere le celebrazioni per il giorno dedicato all'unità nazionale e delle forze armate che ricorre ogni 4 novembre, dando così la possibilità alla popolazione di ricordare questa importante giornata.
Anche noi, a modo nostro, abbiamo deciso di porre i dovuti omaggi a tutti i combattenti affiggendo  a ridosso di ogni lapide e monumento commemorativo del capoluogo di San Benedetto Po e le sue frazioni, un nostro volantino recante l’immagine di un ardito e una frase che riporta un verso de “la canzone del Piave”: il Piave mormorò non passa lo straniero.
Abbiamo appunto scelto questa frase per porre l’attenzione su un odierno paradosso. Infatti la Marina Militare Italiana e parte dell’Esercito Italiano, e cioè quelli che dovrebbero essere gli eredi di quegli eroi che persero la vita per difendere i nostri confini, oggi vengono utilizzati per incentivare e aiutare “gli stranieri” a entrare nel nostro paese.
Il volantino continua poi con la frase “onore ai camerati e combattenti caduti” voluta per omaggiare coloro che con grande spirito italico vollero dimostrare il proprio coraggio e la propria appartenenza. Virtù che oggi non sembrano più appartenere al nostro popolo.
Abbiamo volutamente ricordato sia i combattenti del Piave sia i camerati del secondo conflitto mondiale e della Repubblica Sociale che con lo stesso spirito dei loro padri donarono la loro giovinezza alla Patria.
Alleghiamo ora le immagini dei vari monumenti:


Villa Garibaldi
San Siro

San Siro












Brede














Bardelle











Gorgo


San Benedetto Po
(capoluogo)
Brede
Portiolo

Portiolo